CHI SONO


Pittore fantasioso e versatile è sicuramente artista di ricerca in continua evoluzione.
Le sue opere si trovano in collezioni private, in Francia, Svizzera, Austria, Inghilterra e Australia.

Diego Piccolo Alias Barnò
Friulano di nascita, Romano di adozione, compie gli studi artistici a Roma. E’ stato allievo di figura del Prof. Nino Grimaldi e per anni ha frequentato lo Studio e la Bottega dello Zio pittore, scultore e ceramista, imparando le varie tecniche. E’ intenditore di Marmi Antichi e si cimenta nella Tecnica dei “Commessi di Marmo” e in mosaici.

Nel 1976 espone con successo a Palazzo Margutta, partecipa a molte collettive a Roma e all’estero e per i suoi meriti artistici viene insignito del titolo di Accademico, dell’allora Accademia Universale G. Marconi, alla quale appartengono artisti di un certo spessore sul piano Nazionale.

Dal 2003 partecipa alle mostre dei 100 pittori di Via Margutta e fa parte come socio, dell’Associazione Art Studio Tre.
Pittore fantasioso e versatile è sicuramente artista di ricerca in continua evoluzione. Le sue opere si trovano in collezioni private, in Francia, Svizzera, Austria, Inghilterra e Australia.

Diego Piccolo Barnò: un Musicante di “forme intellettuali”

Di Marica Recchuiti

Diego Piccolo alias “Barnò”, friulano di nascita, compie gli studi artistici a Roma.
Allievo del Prof. Nino Grimaldi, si è formato presso lo studio dello zio (pittore, scultore e ceramista).
Barnò oltre ad essere un pittore di talento, è anche intenditore di marmi antichi, attuando la tecnica dei “Commessi di marmo” e realizzando mosaici.
I suoi paesaggi cromatici ricordano gli articolati percorsi di Stuart Davis e la sua tavolozza brillante oltre a scandire tracciati più simbolici, in Ricasso possono vivere dei richiami, per traslazione linguistica del segno.
Nel dipinto “La volpe e Pinocchio” troviamo dei soggetti ben definiti sia nel segno che nel significato, dove colpisce al primo impatto l’atmosfera grafica che rilancia le forme ed un fondale tenue che valorizza le ripartizioni delle zone per colori prestabiliti.
La Volpe – come afferma l’artista durante l’intervista- è diversa da quella riconosciuta come “familiare” nei libri illustrati e il Pinocchio in basso a destra (dell’osservatore) riporta i colori del tricolore (L’Italia o L’Italiano), come per indicare un rispecchiamento storico o contingente della figura nel simbolo compiuto che allude a qualcos’altro, non messo in scena ma suggerito e aperto ad interpretazioni originali. La Volpe rappresenta, invece, il “Lestofante”, così Pinocchio oltre ad essere il riferimento ad un personaggio riconosciuto storicamente ed ad incarnare “lo specchio” (di noi stessi/di un popolo/Di un bagaglio culturale) allude per contrasto a questo, anche allo stereotipo dell’ingenuo che cerca di orientarsi e districarsi dalle maglie delle avversità.
Le figure del “Burattino”, del “Suonatore” e dello “Strumento” (spesso se non esclusivamente a, corde), ricorrono nelle sue opere, sempre realizzate e calate nei panni di personaggi graficamente definiti e colorati per bande e sezioni dai colori vivaci, vagamente simbolici, intensi di rimandi e giochi ad incastro.
L’artista sembra rispecchiare l’idea dell’incantatore , menestrello dei suoi sogni e dell’immaginazione sapientemente popolare che traspone il Sogno della Realtà e la Realtà del Sogno.
Festa della fantasia di Rodari o filastrocca realizzata a pennello, colore da fiaba a forma solida, liquida o altalenante, questa è la giostra o la gamma firmata “Barnò”.
L’artista costruisce i suoi spazi visivi su tele dai formati diversi, in assiologie verticali e orizzontali, seguendo le atmosfere della propria immaginazione, dove le forme sono talvolta miniaturizzate tanto da poter sembrare il materiale di un’indagine caleidoscopica.
Miniaturizzazione o gigantografia dei personaggi e ambienti sono la chiave che lo avvicina al pubblico che trova nella sua arte l’incontro con un abbraccio cromatico affluente e sincero.
Spontaneo e divertente Barnò ispira con il colore quello che Rodari ispira con la scrittura: un semplice e complesso gioco di incastri ambiziosi e sensi multiespressivi a cui lasciamo tutti voi con la poesia a seguire e le immagini realizzate e concesse per la presente pubblicazione.



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