Una bella storia da oltre 65 anni

dalle origini

PRESIDENTE DEI CENTO PITTORI DAL 1975 AL 2018

ALBERTO VESPAZIAN

La famosa strada di Via Margutta è sempre stata meta preferita degli artisti fin dal Rinascimento, per la sua aria di essere lontana dalla città, priva dalle contaminazioni della modernità, piena di verde e luogo da cui trarre ispirazione. Pertanto artisti di tutto Europa cominciarono ad acquistare qui case e ad allestire le proprie botteghe. Proprio in ricordo di questa caratteristica, nel 1927 Pietro Lombardi progettò una fontana, detta “Fontana delle arti” dal particolare basamento triangolare, sormontata da un secchio con pennelli, con riferimento alla pittura, e due mascheroni, uno sorridente e l’altro triste, menzionando il carattere ambiguo di ogni artista.All’inizio della sua formazione, la strada era destinata solo alle prostitute, ed era considerato come un luogo malfamato. Papa Paolo III, eliminando le tasse per le botteghe, favorì l’insediamento di molti artisti, soprattutto fiamminghi ed olandesi.

A via Paolina, tra il 1594 e il 1595, si trasferì il paesaggista Paul Brill; Dal 1606 e il 1608 vi abitò Pieter Paul Rubens, allora appena trentenne: il pittore cominciò il suo viaggio in Italia nel 1600, andando prima a Venezia, per studiare i maestri del colore (Tiziano, Veronese, Tintoretto), poi passò a Mantova, sotto l’egida del duca Vincenzo I Gonzaga, che lo nominò pittore di corte. Il primo viaggio a Roma risale al 1601, dove poté cimentarsi nello studio dell’antico, ma anche nella copia dei grandi artisti, quali Michelangelo e Raffaello, e confrontarsi anche con i suoi contemporanei, Carracci e Barocci. Sempre per il duca di Mantova, Rubens si trasferì in Spagna, per tornare a Mantova nel 1605, e poi a Roma nel 1606, quando si trasferì, con il fratello Philip, in via Margutta. A questo periodo risale la decorazione dell’abside di Santa Maria in Vallicella, con un quadro, ora al museo di Grenoble, raffigurante la Vergine e cinque santi. Tuttavia, questo dipinto venne ritenuto inadatto alla collocazione dallo stesso Rubens, che la sostituì con tre tavole in ardesia, materiale più adatto all’illuminazione della chiesa.

Intorno al 1624 visse in via Margutta anche Nicolas Poussin, insieme a sua moglie Anna Maria e il nipote Gaspar Doughet, luogo scelto per fermarsi, vista la sua salute cagionevole. Il pittore francese era appena arrivato in città e poteva contare sulla protezione del cardinale Barberini, ricco collezionista e mecenate, che gli permise di conoscere molte personalità di spicco presenti nella Roma del Seicento, come Giovan Battista Marino, all’epoca poeta della famiglia Medici, che gli procurò molte commissioni. Poussin era avido di sapere, e, durante la sua vita, studiò ottica, geometria e la prospettiva; grazie al suo amico Cassiano dal Pozzo, studiò molto l’antico, e si cimentò in molte copie dei monumenti romani. La sua permanenza a Roma si interruppe nel 1640 quando, dopo ripetuti inviti a rientrare in patria, Poussin ritornò a Parigi, seguendo il suo fedele amico Paul Freart de Chantelou. Molte furono le opere da lui composte tra 1624 e il 1640 a Roma, alcune delle quali sono Venere e Adone, ora a Montpellier; Mida e Bacco, ora a Monaco di Baviera; Martirio di Sant’Erasmo, realizzata per la basilica di San Pietro, ed ora conservata nella sala XII della pinacoteca vaticana; La peste di Azoth, ora a al Musee du Louvre a Parigi.Dal 1625, “vicini” di casa di Poussin erano Lorrain, Blasard e Vernet, che vivevano nella stessa casa in via Margutta, di fronte ad altri due pittori francesi, Pierson ed Erard. Gli artisti olandesi crearono anche una propria compagnia, “Banda dei pittori neerlandesi”, i cui adepti si chiamavano “gli uccelli della banda”.

Via Margutta, tra alti e bassi, rimase sempre la “casa degli artisti” anche nei secoli a seguire; ebbe un rilancio nel 1917, quando Picasso si trasferì in questa strada, durante il suo primo viaggio in Italia. Una mostra dedicata a questo evento, Picasso in Via Margutta, aperta il 27 marzo 2007, in onore del novantesimo anniversario del suo viaggio, racconta, attraverso fotografie, costumi e dipinti, l’attività del celebre pittore a Roma. Il viaggio, che durò solo quattro mesi, fu l’occasione per intraprendere un percorso regressivo nell’itinerario del suo linguaggio, in cui le strutture antiche venivano svuotate di quei contenuti che le rendevano tali. Il suo intento non è di ritornare ad una pittura classica, bensì a quella primordiale, in cui le figure diventano sassose e giganti, decisamente poco graziose. Questa regressione è ben lontana dall’idea d’Italia del Rinascimento e primo Barocco, ovvero come luogo di recupero dell’antico; con Picasso diventa un luogo in cui sperimentare e reinventare il proprio linguaggio.

A via Margutta Picasso soggiornò presso l’associazione artistica nazionale di studi Patrizi, al numero civico 53B, come ricorda una targa affissa in prossimità dell’edificio.

Ai giorni nostri

La tradizionale mostra di Via Margutta è nata nel lontano autunno del 1953, nel pieno della “Dolce Vita” celebrata da FEDERICO FELLINI, per iniziativa spontanea di alcuni pittori che nell’immediato dopoguerra si riunirono e decisero di dar vita e colore ad una strada che da sempre era stata il rifugio naturale di pittori, scultori, poeti, musicisti ed artigiani. II circolo di artisti raccolti attorno a GINO ZOCCHI, GIOVANNI OMICCIOLI, ANGELO URBANI DEL FABRETTO e altri, decise di dare vita e colore a Via Margutta, una strada che, da sempre, era stata, oltre che culla di pittori e poeti, scultori e musicisti, il loro rifugio naturale. In questo clima di grande fermento artistico prese il via la prima edizione della rassegna “Fiera d’arte in Via Margutta”, una delle poche esposizioni su strada destinata a diventare, col tempo, un appuntamento fisso sia per gli appassionati e i critici d’arte che per i romani e gli stranieri. Già questo primo appuntamento fu un successo, decretato anche, stando a quanto scrisse allora il Radio Giornale, “dal livello veramente eccezionale delle opere presentate, policrome negli stili e nelle concezioni, che una schiera di artisti di ogni tendenza ed età, di provata esperienza o di coraggioso tentativo, di fama già acquisita o di anonimata firma, hanno affidato al vaglio della critica e dell’opinione pubblica”.

E’ doveroso ricordare alcuni dei maggiori artefici di questa magnifica iniziativa che hanno vivacizzato una delle più caratteristiche vie romane; essi furono il compianto Gino Zocchi, Giovanni Omiccioli, Angelo Urbani del Faretto ed altri attuali artisti romani tra cui Giorgio Vespaziani e Domenico Lucani, che, infaticabilmente aiutati dall’entusiasta Dott. Venanzangeli che ne fu il protettore, diedero vita ad una manifestazione che è ormai entrata a far parte delle caratteristiche attrazioni Romane.  A proposito del dott. Venanzangeli si deve dire che tanto ebbe a cuore detta manifestazione che sin da una delle prime edizioni, ottobre 1953, riuscì a far patrocinare tale iniziativa dall’allora Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo. Detto patrocinio si concretizzò per le prime edizioni nella fornitura gratuita dell’energia elettrica e successivamente nel predisporre dei pannelli di iuta cucita intorno a delle armature metalliche che servivano a dare un certo ordine alla mostra. E così fino al 1969, anche sotto il patrocinio dell’Assessorato alle Belle Arti e Problemi della Cultura, a primavera ed in autunno gli artisti riempivano con le loro opere tutta la via Margutta, via Alibert, via degli Orti di Napoli e vicolo del Babuino, nonché tutti i caratteristici cortili. Successivamente, non si sa per quali motivi, con l’allora Assessore Prof. Mazzarello, l’Assessorato alle Belle Arti e Problemi della Cultura non organizzò più la mostra di via Margutta. Soltanto allora, dopo un anno di silenzio, nel 1970, alcuni pittori romani sentirono la necessità di continuare in qualunque modo quella che veniva considerata dai cittadini di Roma e dagli artisti Romani una festa dell’Arte. Fu così che si costituì il 22 giugno 1970 l’attuale “Associazione Cento Pittori via Margutta” con un regolamento ed uno statuto che ricalca idealmente lo spirito che animò i precursori della mostra di strada. Si ricordano i soci fondatori: D’AMICO ALESSANDRO, DE MAGISTRIS LEONARDO, JACOBACCI ALFREDO, POZZALI CESARE AUGUSTO, ANTONELLI MARIA, SCOTTI WALTER, TANNOZZINI GIANFRANCO, TOMASSETTI ANTONIETTA, BELLARDINI GIULIO. Secondo lo Statuto l’Associazione non ha fini di lucro ed è indipendente da partiti politici; gli scopi dell’associazione sono quelli di promuovere un dialogo cosciente tra l’artista ed il pubblico; di sensibilizzare e catalizzare l’opinione pubblica nel solco della tradizione culturale italiana all’opera di artisti che, accanto ai maestri contemporanei, stanno proponendo la loro maturità professionale.

Si cercò di dare un certo ordine alla mostra ed all’inizio, senza alcun patrocinio, si fecero costruire dei cavalletti metallici e successivamente degli ombrelloni gialli e rossi, che oltre che riparare le opere esposte dalle eventuali intemperie hanno ulteriormente caratterizzato la mostra. Successivamente si riuscì ad ottenere il patrocinio dell’Assessorato alle Belle Arti e Problemi della Cultura, patrocinio che si è sempre concretizzato nell’agevolare l’Associazione con i vari permessi d’occupazione suolo pubblico, vigilanza urbana etc.
Oggi possiamo dire che l’Associazione Cento Pittori Via Margutta ha dato via alle manifestazioni artistiche fatte al di fuori delle gallerie tanto che a Milano nella via Bagutta ne esiste una analoga. Protagonista della vita culturale e artistica della Capitale, sia per l’importanza delle manifestazioni che per gli oltre 3000 lavori di indiscutibile livello esposti ogni anno, l’Associazione continua a presentare a critici d’arte e pubblico una nutrita schiera di pittori, oltre cento artisti rigorosamente selezionati, ciascuno dei quali caratterizzato da un proprio linguaggio espressivo, una propria tecnica artistica, un proprio messaggio da “consegnare” – attraverso dipinti a olio, disegni, tele e acquerelli – alla collettività. Il desiderio di “parlare” attraverso le proprie opere e trasmettere al pubblico le proprie emozioni fa sì che gli artisti, provenienti da ogni parte del mondo, trascorrano la maggior parte delle giornate di mostra a illustrare i lavori ai visitatori, a commentare con gli interessati ritratti e paesaggi, a discutere sulle tonalità dei colori usati o sulle scelte di tecniche e soggetti (da sempre rimasti liberi).

Nel 1973 viene eletto Presidente il maestro Alberto Vespaziani, grande animatore dell’Associazione.

Fin dal 1985 gli artisti di Via Margutta hanno esposto anche in Piazza di Spagna, a dicembre e a luglio, e precisamente nella parte della piazza antistante il parcheggio pubblico e fino al parcheggio delle “carrozzelle”. Detta località fu prescelta dopo che fu preclusa la possibilità di esporre sulla scalinata di Trinità di Monti, dove tali esposizioni avvenivano con il patrocinio del Comune di Roma dal 1967.

 Nel 1998 la V Commissione Consiliare permanente del Dipartimento IV del Comune di Roma, con verbale n. 30 nella seduta del 3.3.98, ha preso in considerazione le richieste di una maggiore attenzione, da parte della Amministrazione Comunale, alle necessità dell’Associazione, esprimendo parere favorevole alla utilizzazione di Piazza Mignanelli per esposizione delle opere degli artisti. Da allora l’ASSOCIAZIONE CENTO PITTORI VIA MARGUTTA cominciò ad esporre per due volte l’anno (a dicembre e a giugno) a piazza Mignanelli. L’Associazione inoltre è stata riconosciuta dall’Amministrazione Comunale, come da art. 7 della delibera CC n. 48 del 18 maggio 2009, come “EVENTO CULTURALE STRAORDINARIO”, legato alle “attività tradizionali del Centro Storico e rassegna d’arte di eccellenza che rende fruibile alla città la produzione dei più grandi artisti”. Gli artisti che espongono le loro esperienze vogliono anche testimoniare con la loro presenza l’attaccamento a questa via e cercano di farla rimanere strada consacrata all’Arte e sono riusciti, finora, a non trasformarla in una via aperta alle molteplici attività commerciali che ne avrebbero snaturato la caratteristica peculiarità che è arte ed artigianato. L’Associazione ospita Artisti di tutto il mondo, assolvendo così al suo ruolo di diffondere la cultura e di sensibilizzare la opinione pubblica alle opere di Artisti noti e meno noti che propongono la loro professionalità. L’Associazione garantisce l’autenticità delle opere in quanto ogni artista, accuratamente selezionato, deve sottoporsi a prova artistica.Il consenso del pubblico a questa iniziativa è sempre maggiore in quanto riconosce all’Associazione Cento Pittori di Via Margutta il ruolo che gli è proprio di rendere più vivo il Centro Storico di Roma e quello di essere un vero veicolo culturale ed umanitario per le molteplici iniziative come quelle sul problema degli anziani (offrendo un televisore ad una casa di riposo), sul problema degli handicappati (dando la possibilità di esporre le loro opere), aiutando concretamente gli artisti indigenti, facendo esporre a profughi di paesi dell’Est Europeo, mettendo a disposizione della Croce Rossa Italiana 120 opere, ricavando una considerevole cifra messa a disposizione del popolo somalo; la stessa cosa è stata compiuta anche a favore degli indigenti italiani, ed ultimamente ha organizzato una riuscitissima mostra che si è svolta nel chiostro della Fontana dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina il cui ricavato è andato a favore dell’Ospedale Fatebenefratelli per i malati lontani.

Dal 15 gennaio al 15 febbraio 2003 si è svolta una importante rassegna artistica con opere di grande formato presso le “Piccole Terme Traianee” di Palazzo Valentini. Detta mostra è stata promossa dalla Provincia di Roma.

Il 9 marzo del 2018 scompare il maestro Alberto VESPAZIANI, Presidente dell’Associazione ininterrottamente per ben 45 anni e grande animatore di via Margutta.

Viene nominato il nuovo Presidente dell’Associazione l’architetto Luigi SALVATORI, 66 anni, nativo di Palestrina, grande conoscitore della macchina organizzativa di via Margutta, nel Consiglio Direttivo dell’Associazione dal 1998, e sempre uomo di fiducia di VESPAZIANI.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione è composto dal Vicepresidente e responsabile finanziario Antonio SERVILLO, dal consigliere Giancarlo CALMA, dal segretario Antonio ALBERTI e dal consigliere Oscar TIRELLI, coadiuvati dai soci Claudia NARDI, Roberta IMPERATORI e Franco DORE.

IL NUOVO PRESIDENTE DAL 2018

LUIGI SALVATORI

l neo presidente, stimato pittore, da sempre è animatore di importanti attività culturali della Capitale grazie anche alla fattiva collaborazione dei suoi Consiglieri.

Nel novembre del 2018 i CENTO PITTORI VIA MARGUTTA sono invitati partecipare al progetto sperimentale Macro Asilo che ha caratterizzato il Museo MACRO di Arte Contemporanea di Roma per 15 mesi, fino al 31 dicembre 2019, dove l’intero museo si è trasformato in un vero e proprio organismo vivente, ospitale e relazionale. Il progetto, in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, che dal 1 gennaio 2018 gestisce il Museo, e la Sovrintendenza Capitolina che, in quanto struttura di Roma Capitale, preserva la responsabilità sulla conservazione e valorizzazione della collezione del Museo nonché del suo Archivio e della Biblioteca, ha puntato al rinnovamento del museo con l’intento di tessere una relazione nuova e prolifica tra l’arte e la città.  In particolare viene lasciato a disposizione dell’Associazione un ambiente dove esporre le opere per avviare un incontro aperto alla città, un incontro tra l’arte e la società; un museo “reale” e ospitale dove lo stare insieme si sostituisce alla visita classica di un museo. In pratica è stato ricreato l’ambiente di via Margutta all’interno del museo.

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Il Consiglio Direttivo, così composto:

 Presidente Luigi SALVATORI,

 Vice Presidente e responsabile finanziario Antonio SERVILLO,

Consiglieri Barbara BERARDICURTI, Franco DORE,  Paola MINISSALE e Claudia NARDI.

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